tutela della vista per i lavoratori di videoterminali: le norme di sicurezza sul lavoro secondo il d.lgs 81/08

I videoterminalisti sono una categoria di lavoratori particolarmente a rischio dal punto di vista visivo. Passano molte ore al giorno davanti ai monitor dei computer, e questo può comportare diverse problematiche oculari, come affaticamento degli occhi, secchezza oculare e disturbi visivi. Per questo motivo, è fondamentale che vengano adottate misure preventive e protettive per garantire la loro salute visiva. Il Decreto legislativo n. 81 del 2008, noto anche come Testo Unico sulla Sicurezza sul Lavoro, prevede specifiche disposizioni in materia di tutela della vista per i lavoratori che utilizzano videoterminali. L'art. 249 del decreto si occupa proprio della protezione all'esposizione agli agenti fisici, tra cui rientrano anche gli schermi delle apparecchiature a videoterminale. Secondo le norme previste dal D.lgs 81/08, l'azienda deve adottare tutte le misure necessarie affinché i videogtermianlisti siano protetti da eventuali danni alla vista causati dall'utilizzo prolungato dei monitor. Queste misure possono includere l'utilizzo di schermi antiriflesso o filtri protettivi per ridurre l'affaticamento degli occhi dovuto alla luce emessa dai monitor. Inoltre, il datore di lavoro deve garantire pause regolari durante la giornata lavorativa per permettere ai videoterminalisti di riposare gli occhi e distogliersi dallo schermo per qualche minuto. Queste pause sono fondamentali per prevenire l'affaticamento visivo e ridurre il rischio di sviluppare disturbi oculari a lungo termine. Oltre alle misure preventive, è importante che i lavoratori vengano informati sulle corrette pratiche da adottare per proteggere la propria vista durante l'utilizzo dei videoterminali. Queste possono includere regole come mantenere una corretta distanza di visione dallo schermo, regolare la luminosità del monitor in base all'illuminazione dell'ambiente circostante e prendersi cura della pulizia degli occhiali o delle lenti a contatto. L'amianto rappresenta un altro aspetto cruciale nella sicurezza sul lavoro. L'esposizione all'amianto può causare gravi problemi respiratori e aumentare il rischio di sviluppare malattie come l'asbestosi o il mesotelioma. Il D.lgs 81/08 prevede specifiche disposizioni per la tutela dei lavoratori esposti all'amianto, tra cui obblighi di formazione, adozione di misure preventive e sorveglianza sanitaria. Uno degli articoli rilevanti del decreto è l'art. 249, che stabilisce le modalità operative per gestire situazioni in cui vi sia presenza o potenziale esposizione all'amianto nei luoghi di lavoro. Le aziende devono effettuare una valutazione dei rischi specifica per identificare eventuali fonti d'esposizione all'amianto presenti nell'ambiente lavorativo. In base ai risultati di questa valutazione, devono essere adottate misure protettive adeguate per prevenire o ridurre l'esposizione all'amianto. Queste possono includere la sostituzione dei materiali contenenti amianto con alternative più sicure, l'adozione di sistemi di ventilazione adeguati e l'utilizzo di dispositivi di protezione individuale. Oltre alle misure preventive, il D.lgs 81/08 richiede anche che venga svolta una sorveglianza sanitaria specifica per i lavoratori esposti all