L’inquinamento acustico è uno dei problemi ambientali più diffusi e pregiudizievoli per la salute umana. I rumori molesti possono causare stress, disturbi del sonno, ipertensione arteriosa, malattie cardiovascolari e neurologiche. Per questo motivo, la fonometria e le tecniche di misura delle vibrazioni sono diventate strumenti fondamentali per valutare l’impatto acustico prodotto da attività industriali, traffico stradale ed altri fonti rumorose. La fonometria consiste nella misura della pressione sonora (dB) attraverso appositi sensori chiamati fonometri. In base ai dati raccolti è possibile determinare il livello di rumore presente in un ambiente e confrontarlo con i limiti previsti dalle normative vigenti. Le vibrazioni invece vengono rilevate tramite accelerometri che misurano la velocità di propagazione dell’onda meccanica. Per effettuare una corretta valutazione dell’inquinamento acustico occorre considerare diversi fattori tra cui il tipo di sorgente sonora, le caratteristiche geologiche del terreno circostante ed i parametri climatici. Inoltre, va tenuto in considerazione il periodo temporale in cui si verifica l’emissione acustica: ad esempio durante le ore notturne i limiti previsti dalla legge sono generalmente più restrittivi rispetto al giorno. In sintesi, la fonometria e le tecniche di misura delle vibrazioni sono strumenti fondamentali per valutare l’impatto acustico prodotto dalle attività antropiche. L’utilizzo di tali tecniche permette di individuare le sorgenti sonore più problematiche e di adottare eventuali misure correttive per limitarne l’emissione.
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