L’obbligo di sorveglianza sanitaria è una misura prevista dal nostro ordinamento per tutelare la salute dei lavoratori esposti a rischi specifici sul luogo di lavoro. In particolare, tale obbligo sussiste in presenza di fattori che possono compromettere la salute del lavoratore, quali l’esposizione a sostanze chimiche nocive, radiazioni ionizzanti o rumore elevato. La legge prevede che la sorveglianza sanitaria debba essere effettuata da personale medico specializzato e deve comprendere visite mediche periodiche e accertamenti specifici volti ad individuare eventuali patologie correlate all’attività lavorativa svolta. In alcuni casi, può essere richiesta anche la somministrazione di esami strumentali come radiografie o analisi del sangue. L’obbligo di sorveglianza sanitaria riguarda in particolare i lavoratori impiegati in settori come l’industria chimica, metallurgica o mineraria, nonché coloro che operano in ambiente ospedaliero o nelle forze dell’ordine. Tuttavia, va precisato che il datore di lavoro ha sempre il dovere generale di garantire un ambiente di lavoro sicuro e salubre per tutti i suoi dipendenti. In caso di mancata osservanza delle disposizioni sulla sorveglianza sanitaria da parte del datore di lavoro, gli organi preposti possono disporre sanzioni amministrative e penali nei confronti dell’imprenditore responsabile. È quindi fondamentale che sia il datore stesso che i lavoratori siano consapevoli dei propri diritti e doveri in materia di sicurezza sul lavoro, al fine di prevenire eventuali rischi per la salute e la vita dei dipendenti.
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