La figura del RSPP datore di lavoro riveste un ruolo fondamentale nel campo della sicurezza sul lavoro. Ma fino a quanti dipendenti può estendersi il suo ambito d’intervento? In questo articolo, scopriremo tutto ciò che c’è da sapere sull’argomento.
Cosa significa RSPP?
Prima di tutto, definiamo cosa intendiamo per RSPP. Questa sigla sta per Responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione, una figura professionale obbligatoria in ogni azienda, secondo quanto stabilito dal Decreto Legislativo 81/2008. Il RSPP ha il compito di coordinare le attività relative alla prevenzione dei rischi lavorativi.
A chi si applica l’obbligo dell’RSPP?
L’obbligo dell’RSPP datore di lavoro si applica a tutte le aziende con almeno un dipendente. Tuttavia, la legge prevede alcune eccezioni in base al numero dei dipendenti impiegati e al tipo di attività svolta dall’azienda.
Fino a quanti dipendenti può essere RSPP il datore di lavoro?
In linea generale, il datore di lavoro può assumere personalmente l’incarico di RSPP nelle aziende con meno di 10 dipendenti. Tuttavia, per alcune categorie di imprese, il limite può essere esteso fino a 30 dipendenti.
Questa distinzione è importante perché permette alle piccole e medie imprese (PMI) di risparmiare sul costo dell’assunzione di un RSPP esterno, senza tuttavia compromettere la sicurezza dei lavoratori. Infatti, il datore di lavoro che decide di svolgere personalmente l’incarico di RSPP deve possedere le stesse competenze richieste a un RSPP professionista.
Conclusioni
In conclusione, la figura del RSPP datore di lavoro è fondamentale per garantire la sicurezza sul posto di lavoro. Il suo ambito d’intervento può variare in base al numero dei dipendenti e al tipo d’attività svolta dall’azienda. Pertanto, ogni datore di lavoro dovrebbe avere una conoscenza chiara delle leggi in merito all’RSPP per assicurarsi che la propria azienda sia conforme alla normativa vigente.